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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale La primavera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 32Entità Multimediali , di cui in selezione 3 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 755

Brano: [...]elli e Alpino Righi); Brigata « Italia Pianura » [Alfonso Bucciarelli); Brigata « Matteotti » [Eros Basile e Raniero Gii ioli).

Lotta in montagna

Tra febbraio e marzo del 1944 si ebbero i primi fulminei attentati a Modena e a Carpi. Queste azioni non ebbero gran peso per i danni recati al nemico, ma furono come una voce improvvisa che, rompendo l’apparente quiete, chiamava ognuno a prender posizione e a prepararsi alla lotta. All’inizio della primavera la situazione si era fatta pesante per i nazifascisti: in pianura si susseguivano sempre più frequenti e su zone sempre più ampie gli atti di sabotaggio a linee telefoniche, telegrafiche e a impianti ferroviari; la popolazione non collaborava con i repubblichini che rimasero così completamente isolati. In montagna, formazioni ormai consistenti e discretamente armate attaccavano apertamente i presidi fascisti.

Le ripetute fucilazioni di giovani renitenti alla leva e di partigiani scavarono un solco ancor più profondo tra la popolazione e il governo della Repubblica di Salò. I tedeschi, che [...]

[...]inee telefoniche, telegrafiche e a impianti ferroviari; la popolazione non collaborava con i repubblichini che rimasero così completamente isolati. In montagna, formazioni ormai consistenti e discretamente armate attaccavano apertamente i presidi fascisti.

Le ripetute fucilazioni di giovani renitenti alla leva e di partigiani scavarono un solco ancor più profondo tra la popolazione e il governo della Repubblica di Salò. I tedeschi, che fino alla primavera si erano mossi dietro le quinte premendo per la restaurazione di un ordine ormai impossibile, si videro costretti a intervenire in prima persona, anche su richiesta dei fascisti che si rendevano ben conto di

non disporre di adeguata forza militare per agire.

In tale situazione maturò l’assurda strage di Monchio del 18.3.1944, che costò la vita a 130 inermi montanari. Si ebbero inoltre le fucilazioni del 18 luglio a Monte Ombraro e, il 30 luglio, l’eccidio dei 20 detenuti politici in Piazza Grande a Modena. Queste feroci rappresaglie ottennero il risultato di rendere più che mai aperta e[...]

[...]a libera » venne infatti affidato a sindaci democraticamente eletti che sostituirono ovunque i podestà fascisti.

Dopo il vittorioso combattimento del 30 Iuglio2 agosto le formazioni partigiane della « repubblica di Montefiorino » si sganciarono, ma prontamente si ricostituirono in formazioni più agili e mobili, tan

to da poter tornare nello stesso mese di agosto sulle loro posizioni e rimanervi fino alla Liberazione.

Lotta in pianura

La primavera 1944 vide l’inizio di intensificate azioni di sabotaggio anche in pianura, con i lavoratori protetti dai G.A.P. e sempre più frequentemente in sciopero con rivendicazioni politiche oltre che sindacali, con la popolazione ormai apertamente ostile nei confronti dei traditori fascisti. I G.A.P. si diedero a operare praticamente ogni notte e in qualche caso anche in pieno giorno, facendo saltare con micidiali ordigni fabbricati dal gappista Po sedi fasciste e tedesche, linee ferroviarie e ponti. A poco a poco, l’intera « Bassa » si trovò costellata di cartelli in lingua tedesca con l’indicazione [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 558

Brano: [...]bile in caserma e raggiunsero infine le montagne, a bordo di un'autocorriera, per inquadrarsi tra i partigiani.

Nel mese di giugno la formazione comandata da Fausto, denominatasi Compagnia Carabinieri Patrioti, contava già 200 volontari, tanto da richiedere un diverso inquadramento. Il 15.6.1944 la compagnia si trasformò in Brigata « Giustizia e Libertà » e venne ben presto a comprendere circa 600 volontari, distribuiti in 7 distaccamenti.

La primavera del 1944 aveva segnato l'inizio della lotta aperta: in vai d’Arda vennero attaccate la caserma di Luneto e i presìdi di Morfasso, Vernasca, Rustigazzo, Groppallo e Lugagnano; in vai Nure e in vai

Trebbia, furono attaccati i presìdi di Santo Stefano d’Aveto, Ferriere, Bettola, Farini d’Olmo, nonché trasporti nemici sulla strada BobbioGenova. Le squadre partigiane cominciarono a raggiungere con le loro azioni anche la via Emilia. All’ inizio dell’estate operavano nel Piacentino un migliaio di volontari, di cui il grosso era costituito dalla formazione comandata da Fausto Cossu. Nell’agosto, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 44

Brano: [...]trarono eccezionale coraggio. Lungo il percorso dal carcere al cimitero di Cartecchio cantarono “Bandiera rossa”. Giunti sul luogo del supplizio De Cupis, rivolto al plotone di esecuzione già schierato, invitò i militi « a mirare bene, tanto voi non sapete nemmeno sparare ». Ferito ma non finito e in attesa del colpo di grazia, l’ardimentoso giovane ebbe ancora la forza di irridere ai suoi carnefici: « L’avevo detto che non sapete sparare! ».

La primavera determinò una grande crescita della lotta partigiana che si estese alla parte meridionale della provincia. Nei pressi di Appignano sorse una banda, formata da giovani risolutissimi e comandata da un brigadiere dei carabinieri, che disarmò tutte le caserme della G.N.R. dei dintorni (Montefino, Castilenti, Arsita ecc.), giustiziò varie spie, affrontò in agguati notturni i tedeschi sulle strade della loro ritirata. L’allievo ufficiale Franco De Merolis, di famiglia antifascista teramana, tenne i collegamenti tra

questa banda e le altre operanti nel territorio, in particolare con l’“Ammazzalor[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La primavera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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